lunedì 22 dicembre 2008
Ex Cemamit, quello che in un paese civile non dovrebbe esistere...
Finalmente dopo molto duro lavoro è pronto quello che può definirsi come il "pezzo" più importante di questo nostro anno di servizio civile, il reportage della Ex Cemamit...
Innanzitutto ringraziamo tutti quelli che hanno lavorato con noi permettendoci di completare questo lavoro, dagli intervistati, agli agenti della polizia proviciale Maurizio Lisi e Valerio Costantini che ci hanno guidati sui luoghi per effettuare foto e riprese.
La storia dela Cemamit inizia nei primi anni '60 sull'onda degli investimenti che avrebbero dovuto "emancipare" industrialmente il mezzogiorno.
Nel massimo della sua attività, tra gli anni '70 e '80, nello stabilimento erano impiegati oltre 200 lavoratori, nella Cemamit si produceva tramite la lavorazione di amianto in polvere, manufatti in cemento amianto per il settore edilizio.
Bisogna immaginare queste centinaia di lavoratori che trascorrevano 8 e più ore al giorno in questi locali saturi di polveri d'amianto e privi di qualsiasi protezione.
Bisogna denunciare di quel periodo il totale disinteresse verso i dispositivi di protezione individuale la leggerezza con cui le tematiche della sicurezza venivano trattate e l'opportunismo economico di chi avrebbe dovuto investire sulla sicurezza, perchè se è vero che ancora non era ben chiaro il rischio che si correva per l'esposizione all'amianto, c'erano già delle normative a cui attenersi per chi lavorava in luoghi con un alta concentrazione di polveri.
Denuncia che riguarda anche l'attualità dato che ancora oggi questo disinteresse questa leggerezza e questo opportunismo sono causa delle centinaia di morti sul lavoro l'anno, vera piaga nazionale.
A causa delle polveri respirate nella Cemamit la stramaggioranza degli ex lavoratori Cemamit hanno contratto malattie correlate all'amianto e ad oggi 20 di questi sono deceduti.
E' stato ampiamente dimostrato che anche la bassa esposizione all'amianto può essere causa di malattie gravi e che c'è una correlazione tra presenza d'amianto e concentrazione di tumori tra la popolazione residente e che più è alta la presenza d'amianto più è alta la concentrazione di malattie correlate.
E' scandaloso che a più di 20 anni dall'accertata pericolisità dell'amianto e a più di 10 dalla messa in sequestro dello stabilimento dell'ex Cemamit ancora niente sia stato fatto per bonificare il territorio.
Inoltre è indegno per un paese civile che una zona come la stazione di Ferentino abitata da migliaia di cittadini sia interessata dalla presenza del più grande quantitativo di amianto mai sequestrato in Italia, con la presenza di due stabilimenti: la ex Cemamit e la ex Italfornaci. Quest'ultimo tra l'altro a poche decine di metri da un asilo, da un oratorio e dalla stazione ferroviaria in cui ogni giorno centinaia di pendolari si recano.
Di seguito l'intervista al Presidente della Provincia avv. Francesco Scalia che riconoscendo l'esistenza di una vera emergenza amianto sul territorio della provincia, ammette la mancanza di fondi e competenze per effettuare le bonifiche dell'ex Italfornaci e dell'ex Cemamit...e gli anni passano...
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